Antichi sistemi orari

 

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Gli arabi furono i primi a divulgare l’uso della suddivisione oraria in ventiquattro ore uguali, secondo il sistema chiamato equinoziale. Per molto tempo però si continuò ad usare il sistema equinoziale soltanto in astronomia, mentre per l’uso civile continuava ad avere la prevalenza il sistema temporario ad ore disuguali. Nel sistema astronomico si contano le ore dal mezzogiorno e dalla mezzanotte che sono sempre le 12. Più tardi, con l’invenzione dell’orologio meccanico, alla fine del XIII secolo, adottando, però criteri diversi nelle varie regioni, s’inizia ad utilizzare il sistema equinoziale,

Nel sistema orario italico si fa iniziare il conteggio con l’inizio della notte, e finisce, dopo aver trascorso ventiquattro ore uguali al termine del giorno successivo.

Il sistema ad ore temporarie, dette anche ore antiche, inizia il conteggio all’alba per le ore diurne, e al tramonto per le ore notturne. Sia l’arco diurno che quello notturno, è diviso in dodici parti uguali, dunque, le ore diurne e notturne con questo sistema sono uguali solo nei due giorni equinoziali, il resto dell’anno il giorno e la notte non sono mai uguali, per questo motivo sono state chiamate ore disuguali. Con il trascorre dei giorni queste ore continuano a variare la loro durata, da 75 minuti in estaste a 45 in inverno.

Per passare da un sistema orari all’altro, conosciuta la durata dell’arco diurno, è sufficiente fare una semplice somma o differenza. Per l’ora italica, che inizia il conteggio dal tramonto, nota l’ora francese, si deve aggiungere il tempo dal tramonto alla mezzanotte, mentre per la babilonica si deve aggiungere l’intervallo di tempo dalla mezzanotte all’alba. Passare da un sistema orario ad ore uguali a quello ad ore disuguali è necessario conoscere l’ora nei due sistemi che iniziano il conteggio con il sole all’orizzonte.

 

 

Dall’ora francese all’italica.

 

Per passare dall’ora solare “ T ” all’italica “ I ”, si aggiunge l’arco semi-notturno, lo scarto di tempo dal tramonto del sole alla mezzanotte, ossia l’ora solare dell’alba. Questo scarto non è costante, ma varia in funzione della data e della latitudine locale.

 

Cos D/2 =  - Tan j  Tan d     D/2  = Arco semi-diurno        N/2 = 12 – D/2 = Arco semi-notturno

 

D = Ore di luce          N = Ore notturne       T = Ora solare

 

Alba = 12 - D/2 = N/2

 

Tramonto = 12 + D/2 = 24 – N/2

 

Passaggio dall’ora civile all’italica

 

I = T + 12 - D/2                     I = T + N/2

 

 

 

 

Dall’ora francese alla babilonica.

 

Per passare dall’ora solare “ T ” alla babilonica “ B ”, si toglie al nostro sistema orario l’arco semi-notturno, lo scarto di tempo dalla mezzanotte alba del sole, ossia l’ora solare dell’alba. Questo scarto non è costante, ma varia in funzione della data e della latitudine locale.

 

Passaggio dall’ora civile alla babilonica

 

B = T - 12 + D/2                    I = T - N/2

 

 

 

Dall’ora francese alle disuguali o antiche.

 

Per passare dall’ora solare “ T ” alle antiche “ A ”, si deve moltiplicare l’ora babilonica con la dodicesima parte dell’arco diurno. La notte invece si moltiplica l’ora italica con la dodicesima parte dell’arco notturno.

 

Ore antiche di giorno

 

 A = B * 12/D = (T - 12 + D/2)*12/D

A = 12/D * (T – 12) + 6

 

Ore antiche di notte

 

A = I * 12/N = (T + N/2)*12/N

 

 

 

 

Dall’ora italica alla babilonica

 

Per passare dall’ora italica “ I ” alla babilonica “ B ”, si deve aggiungere all’italica l’arco diurno.

 

Ore babiloniche

 B= I + D

 

 

Ore antiche

Cerchio d’Ipparco

Q. italico

Q. babilonico